Petralia Sottana
11 Gennaio 2024Collesano
11 Gennaio 2024Gli Stati feudali del comprensorio madonita furono annessi al patrimonio di casa Moncada nel 1577, con le nozze di donna Aloisia De Luna e Vega e don Antonio Aragona, duca di Montalto. A partire da quella data i Moncada, oltre a vantare il titolo di principi di Paternò, ebbero la possibilità di presentarsi anche come duchi di Montalto, conti di Collesano, signori di Scillato e delle due Petralie e baroni di Bilici. Questo giustificava il diritto di nomina degli amministratori delle due terre al conte di Collesano.
Petralia Soprana o ‘superior’
L’Amico, soffermandosi sul centro di Petralia Soprana, rimanda all’esistenza di una fortezza, utilizzata come abitazione baronale. Nella prima metà del XVII secolo, tra il 1630 e il 1640, Luigi Guglielmo Moncada decise di ampliare l’ospedale di Petralia Soprana, donando a tal fine alcune fabbriche e magazzini. Oltre la costruzione dell’ospedale fu avviato il cantiere di una chiesa annessa all’edificio dedicata a Sant’Antonio Abate. L’edificio progettato aveva un impianto ad aula con altari laterali definito da una tribuna absidale, modificata intorno al 1799. All’interno, la fabbrica presenta un ordito architettonico segnato da paraste d’ordine ‘bastardo’, con proporzioni e forma degli elementi componenti l’ordine modificate; su di esso si innestava la grande volta a botte della navata, oggi non più esistente. Desta ammirazione anche l’altare maggiore della chiesa sorretto da mensole a foggia di erme femminili e maschili, che attestano la circolazione di certe immagini e incisioni come quelle di Agostino Veneziano (Figg. 1-2).
Tratto da: G. Giugno, Architettura e committenza moncadiana a Petralia Sottana e Petralia Soprana, in G. Giugno, Città moncadiane. Architettura, potere, territorio. Edizioni Lussografica, Caltanissetta 2023, pp. 163-171.